Macchina ritmica
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Target
Numero di partecipanti
Ambiente
Tempo necessario
Materiali
Nessuno
Obiettivo/scopo
L’obiettivo dell’attività è di permettere alle e ai partecipanti di comprendere l’importanza del lavoro collettivo e della sincronizzazione dei movimenti per un corretto funzionamento del proprio corpo. Macchina ritmica è una metafora sociale, in cui ciascun individuo costituisce una “parte” che contribuisce al meccanismo collettivo, esplorando le dinamiche di potere, collaborazione e opposizione tipiche dei contesti di gruppo.
Istruzioni dettagliate
Fase 1
Introduzione
Illustra il concetto di “macchina ritmica” e come ogni partecipante sarà parte del meccanismo fondato sull’armonia e la cooperazione di tutte e tutti.
Ciascuna e ciascun partecipante diventa “parte” della macchina, che può essere un movimento del corpo oppure un suono.
Fase 2
Creazione del ritmo di base
Guida le e i partecipanti nella creazione di un ritmo di base, mediante semplici suoni o movimenti.
Tutte e tutti sono invitati a contribuire con un suono o un movimento specifico (es., applaudire, battere i piedi o emettere un suono vocale).
Fase 3
Sincronizzazione e costruzione del gruppo
Il gruppo inizia a collaborare per mantenere il ritmo e muoversi in sincronia.
Ciascuna e ciascun partecipante deve tenere seguire il ritmo collettivo, contribuendo alla creazione di un flusso unico senza interruzioni.
Osserva e guida il gruppo, incoraggiando l’ascolto reciproco e l’armonia.
Fase 4
Elaborazione del ritmo collettivo
Introduci alcune variazioni al ritmo di base, mediante nuove azioni o suoni.
Ad esempio, se il ritmo è dato da mani che applaudono, puoi aggiungere un suono vocale combinata a vari movimenti del corpo; oppure, in un ritmo 4/4 puoi inserire un suono singolo, abbinato a un movimento, legato a una delle quattro battute.
Ogni partecipante deve adattare e modificare il proprio contributo al fine di mantenere il flusso ritmico collettivo.
A questo punto, il gruppo osserva come il ritmo si fa pian piano più complesso, continuando a muoversi in sincronia.
Fase 5
Esplorazione delle dissonanze
Introduci momenti di dissonanza, in cui alcune e alcuni partecipanti interrompono volutamente il ritmo o compiono azioni contrastanti con il resto della classe. Ad esempio, puoi emettere un suono connesso al movimento o cantare una parte di una canzone fuori tempo e staccata dal ritmo generale. Questo momento serve a riflettere su come le “dissonanze” o i conflitti possono influenzare il funzionamento di un gruppo. La classe deve cercare di ritrovare l’armonia e il ritmo comune.
Fase 6
Riflessioni e conclusione
Al termine dell’esercizio, avvia una discussione sul processo e invita le e i partecipanti a riflettere sul lavoro insieme e sulle dinamiche osservate.
Puoi servirti delle seguenti domande:
• com’è stato lavorare insieme per mantenere il ritmo comune?
• Cosa è successo quando il flusso è stato interrotto? Come è stata ripristinata la sincronizzazione?
• Quali dinamiche di potere o cooperazione sono emerse durante l’attività?
Consigli per il formatore
Assicurati che ogni partecipante abbia l’opportunità di contribuire al ritmo collettivo.
• Se il gruppo non riesce a tenere il ritmo, potrebbe essere utile fare delle pause e concentrarsi sulle azioni individuali prima di riprendere in gruppo.
• Sfrutta i momenti di dissonanza come opportunità per esplorare le dinamiche di conflitto e collaborazione nel gruppo.
Alternativa
I suoni possono essere sostituiti da parole o frasi. In questo modo, la macchina ritmica può essere adattata a un contesto sociale. Ad esempio: attraverso la creazione di frasi parlate e integrate al ritmo, è possibile realizzare una macchina ritmica di una scuola, di un ufficio o di una giornata in spiaggia.
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Fonte
Adattata da Emilio Ajovalasit sulla base del metodo del “Teatro dell’oppresso” di Augusto Boal.
