Richieste performative

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Artistico | Attivista
Questo è un metodo partecipativo che punta a connettere e trasformare le richieste politiche delle e dei partecipanti in scene performative. Abbiamo iniziato a lavorare con tutta la classe e poi l'abbiamo suddivisa in gruppi più piccoli, che hanno continuato a lavorare alle scene.

Target

Giovani dai 15+

Numero di partecipanti

Minimo 8 - massimo 30

Ambiente

Spazio adatto al movimento e in grado di accogliere gruppi separati.
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Tempo necessario

2-3 ore
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Materiali

• Carta e penna
• Richieste politiche elaborate nell’ambito dei laboratori precedenti, oggetti di scena già utilizzati (es. coperte, microfoni, ecc.).

Obiettivo/scopo

L’obiettivo di questa attività è di trasformare le richieste politiche in scene performative, interpretate da gruppi con più o meno partecipanti. L’approccio è stato sviluppato in ragione della forte volontà delle e dei partecipanti di lavorare con contenuti basati sull’attivismo nell’esibizione per i MEP. Tramite questo metodo, abbiamo ottenuto un approccio intuitivo e sensoriali, abbiamo comunicate alle emozioni del pubblico ed esposto contenuti politici all’interno delle scen.
Tutti gli spunti sono stati elaborati dal gruppo, rendendo l’attività partecipativa e garantendo l’ascolto di tutte le opinioni. È inoltre possibile mescolare le dinamiche e le strutture di gruppo integrandole all’esercizio.

Istruzioni dettagliate

Fase 1
Dopo aver rivisitato le richieste politiche, ad esempio “strategie di riforestazione dell’UE”, le e i partecipanti dedicano del tempo alla riflessione su una o tre richieste a cui si sentono più connesse o connessi. Le e i partecipanti si spostano poi per la stanza, portando con sé queste richieste e pronunciandole ad alta voce, mentalmente, o sussurrale, mentre continuano a camminare.

Fase 2
Per passare dal pensiero al corpo performativo, le e i partecipanti cominciano a riscaldare la voce e il corpo, tramite esercizi semplici o quelli che il gruppo preferisce. Le e i partecipanti devono concentrarsi sulla propria posizione e sulla loro presenza nello spazio.

Fase 3
Le e i partecipanti iniziano a muoversi nello spazio e ad assumere posizioni: sdraiate o sdraiati, sedute o seduti, in piedi lontano/vicino alle altre e agli altri, ecc. Ricorda loro che devono concentrarsi sulla distanza e sulla relazione con le compagne e i compagni nello spazio. Devono poi mantenere la stessa posizione per un po’ di tempo, poi cambiare di nuovo. Possono decidere quanto spesso e quanto velocemente vogliono passare da una posizione all’altra. Le e i partecipanti rimangono in silenzio, per 10-15 minuti, finché tutte e tutti hanno testato varie costellazioni e percepito la connessione dei corpi nello spazio.

Fase 4
Incoraggia le e i partecipanti a disporsi in cerchio. Una persona entra nello spazio dichiarando la sua richiesta politica più importante e assumendo una posizione nello spazio (come prima). Una volta assunta la posizione, resta lì finché tutte le persone hanno espresso la loro richiesta e trovato una posizione. Se un persona si identifica con una richiesta o una posizione, può entrare anche lei nello spazio, dichiarare le sue richieste e connettersi all’altra, scegliendo se starle vicino, sederle accanto, ecc. Il processo si svolge dando spazio a una persona alla volta. In questo modo, ogni membro del gruppo dichiara la propria richiesta e la relaziona nello spazio. Consiglia alle e ai partecipanti di creare un’immagine chiara: chi avete vicino o lontano? Quali connessioni vi interessano? Ricordatele. Quando tutte e tutti hanno espresso la loro richiesta, di’ loro di disporsi nuovamente in cerchio.

Fase 5
Ripeti la Fase 4 due o tre volte, ad esempio, in modo che le e i partecipanti possano modificare la propria richiesta o posizione, oppure per modificare le relazioni cambiando l’ordine.

Fase 6
Dopo il terzo giro, le e i partecipanti osservano le persone con cui si trovano in connessione. In questa costellazione, iniziano a parlare delle loro richieste, sentendosi libere e liveri di invitare altre persone a unirsi alla conversazione. Ognuna e ognuno deve trovare il proprio gruppo, il numero dei partecipanti è flessibile. Concedi 30 minuti per gruppo, durante i quali le e i partecipanti trasformano le richieste in una scena.
Incoraggiale e incoraggiali a scegliere uno slogan e un nome per il gruppo, pensando alla scena come a una presentazione rivolta al pubblico. Ricorda loro di riflettere sulla forma della scena: può assumere forma di spettacolo, di danza, di scena partecipativa, di una pubblicità, di una lezione, ecc. I gruppi devono mettere in pratica tutte le conoscenze performative e il materiale acquisito in precedenza. Le facilitatrici e i facilitatori artistici assistono i diversi gruppi che necessitano di supporto.
Un esempio dal processo che abbiamo attuato: le richieste relative alla riforestazione o a città più verdi possono essere trasformate in slogan come “Green Not Concrete”, in cui la scena rappresentava una pubblicità televisiva per occhiali. Abbiamo incoraggiato il gruppo meno numeroso (che non aveva lavorato insieme prima) in modo da lasciare spazio a tutte e tutti, trovare idee insieme, fidarsi dei contributi altrui e provare le scene.

Fase 7
Le e i partecipanti presentano le scene e forniscono feedback, magari usando la formula “ciò che ha funzionato per me…”. Poi continuano a sviluppare le proprie scene fino allo scadere del tempo.
Alla fine, “Green Not Concrete” è diventata una pubblicità molto divertente e il MEP ha ricevuto degli occhiali di cartone come campione. Sulla base del feedback ricevuto, la scena rifletteva metodi critici di greenwashing e le parti divertenti hanno permesso di connettersi al tema in modo diverso.

Consigli per il formatore

Si consiglia di svolgere l’attività verso la fine del processo artistico, in cui le e i partecipanti hanno familiarità con gli strumenti performativi, si conoscono, hanno già laorato insieme e sono soddisfatte e soddisfatti delle richieste politiche espresse.
Incoraggia le e i partecipanti a farsi sentire e a difendere le proprie convinzioni e richiesti. Ricorda loro osservare le reazioni alle richieste espresse attraverso i gesti altrui e incoraggia la formazione di gruppi diversi. Concedi loro del tempo per realizzare la scena, ricordando che dispongono già di alcuni strumenti performativi. Si conglia la presenza di almeno due facilitatrici o facilitatori, in modo da assistere i gruppi.
Incoraggia inoltre le e i partecipanti a fidarsi del proprio corpo e della propria voce, delle espressioni e delle emozioni associate alle affermazioni. Perché è importante? Cosa volere dire riguardo alla richiesta? Cosa vi lega, come gruppo di lavoro, e vi spinge a concentrarvi sulla richiesta?

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Alternativa

Se desideri rendere l’attività più astratta o integrare una parte ballata, le e i partecipanti possono trasformare le proprie affermazioni in brevi sequenze di movimento, anziché di esposizione orale. Poi, possono concentrarsi ulteriormente sulle connessioni intuititve dei movimenti, ad esempio trovando un gruppo, ecc.

Commenti

Quando abbiamo messo in pratica l'attività, abbiamo notato che i nuovi gruppi che si stavamo formando avevano bisogno di maggiore supporto. Il punto di forza di questo approccio è che tutte le e tutti i partecipanti vengono ascoltati ed educati a sostenere le proprie convinzioni. Sii consapevole che questo processo può richiedere tempo ed evitare di mettere fretta alle e ai partecipanti, rispettando i loro limiti.
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Fonte

Christina Rauchbauer ha partecipato a “Wiener Perspective Meeting”, guidata, tra altre persone, da Mariella Greil (performer di Vienna), che l’ha introdotta a un approccio simile.

L’approccio completo del “DasArts Feedback Method”, adottato per fornire feedback (“Ciò che per me ha funzionato … “), è citato anche nel seguente link:
https://www.atd.ahk.nl/en/theatre-programmes/das-theatre/study-programme/feedback-method-1/

Accordo di gruppo

Advocacy – gioco di ruolo

Aspettative e paure

Associazioni concatenate

Body Percussion

Breve documentario su una storia personale

Danza del bastone

Documentario/Audio documentario: messaggio alla/al migliore amica/o

Gioco del Paese viola e giallo

I passi del privilegio